Ci risiamo. Basta una denuncia di due genitori, un pm zelante che apre un'indagine e poi si precipita a raccontarla ai giornalisti ed ecco che esplode di nuovo la bufala del vaccino che provoca l'autismo. A niente serve che nelle redazioni ci sia chi conosce bene la storia di Andrew Wakefield il medico inglese che nel 1998 pubblicò su Lancet uno studio su 12 bambini che dimostrava un nesso tra la loro sindrome e la vaccinazione e che nel 2010 fu accusato di frode scientifica e radiato dall'albo perché venne dimostrato che si era inventato tutto per vendere i suoi test sulle cause dell'autismo. Immagino il ragionamento dei capo redattori di turno ieri (si sa, la domenica ci sono meno notizie): "Vaccini che provocano l'autismo? Sono cose che la gente legge". E al redattore "esperto" che provava a spiegargli. "L'Oms mette in guardia? Il medico inglese denunciato? Mettili dentro il pezzo, così nessuno può accusarci di nulla".
E' andata così, basta leggere i quotidiani di oggi. Chi più, chi meno: il titolo sui vaccini dannosi e qualcosa, nel sommario o nell'occhiello, sul parere degli scienziati o dei medici. Qualcuno ha fatto un secondo pezzo virgolettando le parole delle istituzioni sanitarie che parlano di "rischio emergenza sanitaria". Qualcun altro, pubblicando sul web, si è visto arrivare oltre 400 commenti, in gran parte di ricercatori arrabbiati.
Ora, io non so se davvero questa cosa esploderà e arriverà ad essere un'emergenza sanitaria (magari anche questa è un'iperbole del titolista) ma penso che sia davvero grave quello che è successo ieri. Tutti sapevano della bufala inglese (stava sull'Ansa), eppure hanno scelto di sparare la notizia, solo perché un pubblico ministero di Trani ha aperto un'indagine (il che, ricordiamolo, non vuol dire affatto che sia dimostrata la benché minima correlazione tra autismo e vaccini). Non c'è più neanche l'alibi dell'ignoranza (che pure ha una sua gravità). Sapevano di pubblicare un falso e lo hanno pubblicato.E se domani si moltiplicano le denunce di genitori allarmati, tanto meglio. Il giornale potrà cavalcare la notizia.